Video virale per la Coop

23 Mag

Dalla teoria alla pratica, ecco come un mio compagno di studi in comunicazione (nonché presto marito di una delle mie migliori amiche, ma questa è un’altra storia che racconteremo un’altra volta), Niccolò Di Vito, si è buttato sul video virale, importando un format molto usato in America per pubblicizzare i college: il lip dub, un video in un’unica  sequenza (cioè senza montaggio) in cui un gruppo il più variegato possibile di persone interpreta una canzone mimandone le parole in labiale.

Attualmente Nicco, col suo studio di riprese e montaggio (Riprese Firenze), ne ha realizzati 3, uno con la DancePerformanceSchool, uno per Giovanisì e l’ultimo per l’apertura della nuova Coop a Novoli.

Ieri c’è stato il lancio dell’ultimo di questi video, preceduto dallo scambio informale delle foto di backstage tra i partecipanti che avevano già creato curiosità sulle bacheche di Facebook.

Forse pochi avranno visto il video a partire dal sito di Unicoop (o quello generale della Coop), ma quanti dalle bacheche 180 partecipanti?
Io, che ho partecipato alle riprese per amicizia, curiosità e un pizzico di vanità, sicuramente ho abbondantemente condiviso il video, le foto, il video-backstage.

Il fatto è che, a parte vederci dentro gli amici, il video è proprio simpatico, con una mini storia d’amore in 4 minuti tra un ragazzo e un gigantesco panino. Per di più la canzone “Accidentally In Love” dei Counting Crow (famosa per essere in Shrek 2) si presta molto e si ascolta più volte con piacere (e per “labializzare” due righette in inglese vi assicuro che l’ho ascoltata a ripetizione per giorni…).

Dal mio punto di vista di “attrice”
Il video mi ha impegnato per due giorni, dalle 9 alle 16 sabato 12 e dalle 10 alle 13 domenica 13. Sabato erano le prove per le parti principali, cioè per quelli su cui si sarebbe concentrata la telecamera strofa per strofa.

Eravamo una quindicina di ragazzi, molti dei quali si erano già conosciuti e affiatati partecipando al video per Giovanisì. Siamo arrivati in una Coop in trasformazione: mentre provavamo, con non poco disagio per gli uni e per gli altri, i dipendenti riempivano gli scaffali a regola d’arte dando a tutto il miglior aspetto possibile (io ho ancora idea che avessero lucidato le ciliegie una a una…).

Il nostro regista aveva già studiato il percorso nel dettaglio, calibrando a passi dove cominciava e finiva ogni pezzo e dava prova di notevole mimica mostrandoci cosa fare. Ma quello che sembra semplice non è mai semplice e sicuramente camminare all’indietro ballando (diciamo così…) e cantando non è semplice come IO credevo.

Alcuni dipendenti Coop si sono prestati con autentico entusiasmo al gioco e la cosa ha creato un buon clima di cameratismo… che ha mitigato il sopracitato reciproco impaccio. Ci hanno anche rimpinzato di deliziose schiacciatine calde che mi sento di consigliare al gentile pubblico 🙂

Le riprense di domenica erano una corsa contro il tempo perché in tre ore dovevano essere inserite tutte le comparse, comprendenti una quindicina di soci Coop più e meno “agé”, e doveva essere realizzata La Ripresa Perfetta… perché, ricordiamolo, il lip dub è in un’unica sequenza: non è possibile rimontare i pezzi scegliendo quelli venuti meglio, se uno sbaglia si butta tutto.

Mensione d’onore alla “nonnina” su cui finisce il video. La simpatica settantottenne, attivissima nella Banca del Tempo e nel sociale (con delle amiche organizza cene di beneficenza con scenette teatrali), ci ha conquistati.

Cosa può esprimere meglio che “la Coop sei tu“?

Be’, speriamo che la Coop sia grata ai suoi dipendenti e li tratti in modo corretto… e anche ai suoi affezionatissimi soci, che hanno fatto la danza della melanzana per lei >.<

Ad ora il video è finito su Repubblica.it (pagina locale e, poi, pagina nazionale), L’Unità, Il Corriere Fiorentino, Firenze Today, Il Sole24ore, lo scanzonato blog Cenerentolaeraunazoccola e anche su The Huffington Post nell’edizione americana che titola “Italian Supermarket Lip Dub Is ‘Accidentally’ Awesome”…

Non sappiamo se avevamo "bisogno" di vedere un lip dub sulla canzone "Accidentally in Love" dei Counting Crow eseguita in un immacolato centro commerciale da italiani che scandiscono le parole in labiale e ballano con un panino gigante, ma ora che è successo le nostre vite non saranno più le stesse.

Articolo su The Huffington Post – Posted: 05/22/2012

Video Musicale virale

9 Gen

Quali sono i temi più “virali”? Animaletti teneri e coccolosi e scene particolarmente non-sense.

Sembra saperlo bene il regista del video White Knuckles degli Ok Go e in effetti la canzone non sa di nulla, ma il video, personalmente, l’ho visto e rivisto (talvolta togliendo l’audio!) >.<
Del resto questa sembra la strategia tipica del gruppo. In fondo apprezzo…

 

Video Virali

22 Dic

Vi segnalo un articolo su “i 10 video virali più innovativi” e il blog su cui è scritto, Ninja Marketing, che fa con costanza quello che avrei voluto fare in questa sede, cioè parlare delle idee di marketing più interessanti che si vedono in giro.

Arte.it, il primo motore di ricerca tematico

24 Nov

Segnalo questo articolo tratto dal sito Nexta  <http://www.nexta.com/articolo/articolo.php?pid=18300771&gt;

La presentazione nel corso del workshop “Arte, Internet e New Media. Le frontiere della valorizzazione del patrimonio artistico” organizzato da Nexta nell’ambito della manifestazione Florens 2010 (18/11/2010) L’arte rappresenta la massima espressione dell’Italia che possiede il più grande patrimonio artistico al mondo con oltre 44 siti Unesco, 3430 musei, 2100 monumenti e aree archeologiche. In questo contesto, Nexta annuncia il lancio di ARTE.it, il primo motore di ricerca tematico dedicato all’arte italiana, un motore di ricerca “intelligente” che utilizza un sistema di algoritmi statistico – matematici per indicizzare, classificare, organizzare e aggregare i contenuti e le informazioni relative al tema dell’arte presenti online, nei siti web italiani e internazionali. Il progetto nasce dall’esigenza di fornire agli utenti uno strumento di ricerca in grado di premiare la rilevanza del risultato e di ridurre il rumore presente in rete.

ARTE.it è anche un motore di ricerca aperto all’interazione e alla collaborazione con gli utenti che contribuiranno a perfezionarlo grazie all’utilizzo di una serie di strumenti “social” quali ad esempio l’attribuzione di un voto alle pagine di risultato e alle singole fonti informative, la possibilità di segnalare pagine web rilevanti per artisti e opere d’arte e di proporre itinerari dell’arte georeferenziati.

La ricerca di informazioni sull’arte via Internet è consistente: sono circa 7,5 milioni ogni mese le ricerche online sul tema “ARTE” nei principali motori di ricerca, oltre 61 milioni sono i documenti indicizzati dai motori generalisti. Leonardo da Vinci è una parola chiave ricorrente con oltre 1,2 milioni di query al mese. Tiziano, Caravaggio, Botticelli seguono con meno di 500mila query mensili. Tra i monumenti italiani più popolari in rete si segnalano: Colosseo, Torre di Pisa, San Pietro e il Ponte di Rialto. I musei più cercati dal traffico della rete sono gli Uffizi, i Musei Vaticani e la Galleria dell’Accademia di Venezia. ARTE.it nasce con la volontà di dare una risposta efficace alla crescente domanda di informazioni via Internet.

Il sito ARTE.it, concepito come aggregatore di informazioni e attrattore di servizi e contenuti, è una piattaforma aperta a una molteplicità di soggetti: enti museali, associazioni culturali, istituzioni, case editrici, e si pone l’obiettivo di affermarsi come punto di riferimento italiano e internazionale nel campo dell’arte in Italia. ARTE.it sarà presto disponibile nella versione in lingua inglese.

Piero Muscarà, AD di Nexta, afferma: “L’Italia ha il più grande patrimonio artistico e culturale al mondo. Eppure su Internet il caos, l’imprecisione e la confusione regnano sovrani. L’obiettivo del progetto ARTE.it è fare pulizia del “rumore” e dello “spam”, organizzare e classificare le fonti informative, condividere e mettere a sistema i risultati di ricerca. Una sfida al modo tradizionale di intendere e di gestire l’informazione, i servizi, i contenuti dell’arte italiana.”

NEXTA è una media company attiva su Internet nei settori dell’editoria verticale e del content providing fondata nel 2000 a Roma. NEXTA è proprietaria di 5 testate online dedicate al mondo del cinema (FILM.it), dell’entertainment (DIVERTIMENTO.it), della moda e del lifestyle (STILE.it), dello sport (SPORT.it) e dei viaggi (TURISMO.it) che si rivolgono ogni mese a un’audience di oltre 1,6 milioni di unique visitors.


Un paio di link sugli ebook

27 Set

Ebooks/ Intervista a Virginio Sala
Il punto di vista di una persona con esperienza nel campo dell’editoria e grande attenzione per le sue evoluzioni.

E-BOOK: QUALCHE RIFLESSIONE SULLA (FUTURA?) EDITORIA DIGITALE è liberamente scaricabile da internet in formato pdf.

Invece questo è un video geniale in cui si presentano le caratteristiche ancora modernissime del vecchio libro di carta. Tanto per stimolare la riflessione! (questo video mi è stato consigliato da un altro importante personaggio dell’editoria italiana… E’ un video su cui stanno ragionando veramente)…

http://www.youtube.com/v/xYKdvBupEPA?fs=1&hl=it_IT

World Library and Information Congress: 76th IFLA General Conference and Assembly

3 Ago

La Svezia è stata scelta dall’IFLA per ospitare il 76° Congresso, che si svolgerà dal 10 al 15 agosto 2010 a Gotenborg. The title: “Open access to knowledge – promoting sustainable progress”

The theme is therefore centered around the following:

  • Free access to knowledge, as important as freedom of speech
  • Accessible for all, including the visually impaired and others with reading difficulties
  • Open and inclusive, no matter who you are or where you come from
  • Public domain, a place on the net or in a physical space, where people contribute and socially share content produced and owned as a public service
  • Open for ideas with user driven innovation, where the user might as well be the producer
  • Open access publishing for further knowledge building and a better balance between copyright laws and freedom of information

    Why is this so essential? Access to knowledge opens the world of imagination and creativity, thus progress for one individual becomes progress for the society.

Sul sito ufficiale  www.ifla.org7ifla76 si può vedere il programma e leggere le relazioni dei vari contributi.

Social network per auto: il road trip del futuro

22 Lug

L’articolo di Giulia Belardelli è apparso nella sezione motori del quotidiano La Repubblica il 22 luglio 2010

“SERATA incantevole per guidare”. Oppure, “bloccata nel traffico, non vedo la fine”. Sono questi alcuni messaggi “tipo” che, dall’anno prossimo in avanti, potrebbero comparire sul vostro profilo Twitter. A scriverli, però, non saranno il conducente o i passeggeri, ma l’auto stessa, la AJ Ford Fiesta. Si tratta della prima automobile completamente connessa a internet, protagonista dell’esperimento American Journey 2.0 …….

Al progetto, supportato da Microsoft e Intel, hanno partecipato gruppi di studenti della University of Michigan. Il risultato è stata l’elaborazione di alcune “apps on the road”, messe alla prova per la prima volta a maggio lungo il tragitto da Ann Arbor (Michigan) alla Maker Faire di San Matteo (California)……………..

I messaggi sono il frutto della combinazione di informazioni telemetriche raccolte da sensori posizionati in vari punti della macchina (come la velocità e il ritmo di accelerazione e frenata, ma anche dati ricavati dai tergicristalli o dalle sterzate al volante), coordinate GPS e altre informazioni prese qua e là dalla rete…………….

Tra le applicazioni testate c’è anche Virtual Road Rally, uno strumento per condividere informazioni e punti d’interesse secondo il modello di una caccia al tesoro……….

Usando comandi vocali o appositi pulsanti sul volante, gli automobilisti possono inserire commenti, fotografie e informazioni turistiche, così da produrre delle vere e proprie guide alle strade e agli itinerari più emozionanti da percorrere in macchina. …………..

L’esperimento ha dei risvolti interessanti ma credo che chi è al volante dovrebbe pensare esclusivamente a guidare. Oggi troppi incidenti accadono per la distrazione del conducente : (

Adotta il prodotto!

4 Lug

Come Elisa (che ha scritto il post precedente), anche io ho preso parte al convegno Internet Better Life, dove ho trovato molti spunti interessanti. Nella carrellata di idee del secondo giorno, quella che mi è rimasta più impressa in barba al caldo e all’overdose informativa, è stata l’operazione di marketing di una certa Laura Gray.

Questa signora è riuscita a finanziare la sua piccola e raffinata produzione d’olio dando gli alberi di olivo in adozione a ricchi stranieri, desiderosi di appropriarsi di un pezzettino di Toscana.

L’operazione viene descritta sul sito/blog del Palazzone, in inglese, dato che è prevalentemente diretta a non-italiani.

L’adozione è annuale. Per un anno i membri del Club 100 “possiedono” un albero, con precise coordinate GPS e contrassegnato da una placca in ceramica, decorata a mano (che verrà spedita loro come ricordo alla fine dell’anno).
Riceveranno 3 bottiglie da 500 ml d’olio nuovo, costanti aggiornamenti e foto del “loro” albero (pare che molti richiedano di avere le foto del “panorama che l’albero vede”).

Laura Gray dice che i membri del Club sono contenti di “possedere un pezzetto di Toscana e pensare al Palazzone quando condiscono l’insalata o inzuppano il pane” e che questo permette loro di continuare a produrre l’olio nel modo migliore.

Geniale.

Operazione Club 100

Social media marketing al Toscana lab 2k10

1 Lug

Idee dal convegno “Internet better life” di Toscana lab.

Due giorni di convegno, moltissime persone interessanti, alcuni spunti sul web marketing e sulle possibilità offerte dal 2.0 e in particolare dai social media.
Per info e materiali scaricabili www.toscanalab.it

“Ti piace quello che i social media dicono del tuo brand?”
Oggi molte aziende non possono prescindere dal porsi questa domanda perché, anche se non vogliono avere niente a che fare con il web marketing e con i social media, possono comunque essere tirate in causa dagli utenti di questi mezzi, che li usano sempre più spesso come luogo di discussione sui prodotti e sui brand e strumento di incentivazione all’acquisto.

Quindi, in sostanza, alle aziende conviene porsi per prime sui social media, in modo da poter mostrare la visione della propria realtà. Esserci vuol dire avere l’opportunità di creare un dialogo con gli utenti. Non esserci invece vuol dire non avere la percezione di cosa gli altri dicono di te e dei tuoi prodotti, e quindi sottoporsi passivamente alle eventuali critiche.

Il web pone alle imprese anche un’altra esigenza: l’onestà. Non si può più pensare di proporre campagne pubblicitarie totalmente scollate dalla realtà aziendale, pena il rischio di essere inondati di commenti negativi giustificabili. Ed è qui che emerge la vera possibilità del web 2.0: lo storytelling. Per la prima volta le aziende possono far sentire la propria voce, far conoscere la propria storia e la propria realtà in modo continuativo. Questa è la via più onesta che un’impresa può scegliere sul web: passare dall’essere un’immagine, troppo spesso artefatta, all’essere una storia, la propria. Se abbiamo paura di esporci la colpa non è del web, ma della nostra azienda e della qualità dei nostri prodotti. Il web non è un fine, ma uno strumento in grado di amplificare la realtà aziendale, quindi è meglio che quella realtà ci piaccia, o altrimenti c’è il serio rischio di recare più danno che beneficio.

Web 2.0 a costo 0.0: questa secondo me è la più grande opportunità di questa fase del web, che dovrebbe essere colta dalle piccole e medie imprese. Possono raccontare la propria storia, che rimanda a un passato più o meno lontano, con una spesa che a volte rasenta lo zero, e instaurare una connessione profonda con gli utenti al pari delle grandi imprese. Più che la quantità di mezzi a disposizione conta l’intelligenza delle idee che si mettono in gioco.

Ma in sostanza, l’impresa che usa il social marketing è quella che apre una fan page su facebook? Sì, ma non basta. Bisogna tornare alla strategia tradizionale:
1.    Ascolto degli utenti, per capire cosa vogliono dalla nostra azienda sul web.
2.    Presenza sui social media: se non ci sei non fai sentire per prima la tua voce.
3.    Partecipazione alla discussione: non ci si deve limitare a lanciare pagine su facebook o postare video su youtube. Bisogna interagire, stimolare la discussione, creare collegamenti tra i contenuti, e rispondere ai complimenti come alle critiche.

In conclusione, non ci sono ricette, né assicurazioni che questa strategia funzioni veramente, ma in un momento come questo, in cui l’innovazione è l’unica strada per uscire dalla crisi, bisogna per lo meno provare a innescare un cambiamento. Se non ci piace quello che i social media dicono della nostra azienda, ora è il momento di cambiarla e di comunicare questo rinnovamento nel modo più trasparente possibile.

Problema tecnico risolto! (e raccomandazioni)

24 Giu

Il misterioso problema che faceva sì che la sidebar apparisse sotto ai post (con qualsiasi tema) è stato risolto!!! E’ dovuto intervenire un mio amico informatico (grazie Leonardo!), ma ora è tutto a posto.

Era rimasto un <div> aperto in un post e questo aveva scombussolato tutto.
Non credevo che il codice dei post potesse interferire su quello del tema, ma evidentemente le cose sono diverse.

Notavo che nei post scritti direttamente con questo editor non mostrano <div> (neanche se li si visualizza in HTML). Suppongo che quel <div> vagante fosse dovuto ad un copia-incolla da qualche altro programma di scrittura.
Per evitare problemi, mi raccomando di eliminare tutte le formattazioni dal testo, passandole in Notepad o Texedit o qualche loro fratello 🙂

Olivia